Cap. 3.2. Scegliere il servizio riabilitativo

Checklist

•Rivalutate attentamente la vostra decisione di scegliere quel determinato servizio.
•Cercate di capire quali terapie vengano svolte e chi sono i terapisti
•Consideratevi l'avvocato in carica del vostro familiare e il punto di unione fra il paziente e lo staff medico.
•Rendetevi conto che il recupero non è veloce; festeggiate i piccoli passi compiuti
•Siate una fonte costante di incoraggiamento positivo
•Fate in modo che ciò che l'ambiente circostante sia piacevole ma siate consapevoli che lasciare quel posto è spesso ancora più piacevole

A questo punto avete scelto il servizio che ritenete più indicato per il vostro familiare e la riabilitazione comincia. La prima cosa da tenere presente e che questa non è una decisione irreversibile. Se le cose non vanno come aspettavate ricordatevi che come siete entrati nel circuito così potete anche andarvene. All'inizio è molto importante che voi siate presenti spesso nella struttura per assicurarvi che il vostro familiare si trovi bene e per consentirgli di familiarizzare meglio con la nuova situazione. Cercate di conoscere chiunque abbia un ruolo nel processo di cura. Siate presenti ad ogni seduta e partecipate attivamente. Fatevi spiegare esattamente dal terapista a cosa sta lavorando e con quali obiettivi e poi chiedete sempre come potete essere d'aiuto e quali compiti potete svolgere nei momenti in cui la terapia non viene effettuata ad esempio nel fine settimana o durante le vacanze. Chiarisci bene il tuo ruolo perché alcuni vogliono la migliore cura della persona familiare altri vogliono aiutare in prima persona; il terapista deve sapere che tipo di persona siete e quale collaborazione siete disposti a dare.

E' anche importante considerare che - a seconda delle condizioni di salute del vostro familiare - a quest'ultimo può risultare difficile comunicare verbalmente i propri bisogni o le proprie sensazioni (magari dolorose) al terapista. Per questo motivo, nell'ambito dei primi due incontri può essere utile collaborare con il terapista per trovare un metodo comunicativo efficace grazie al quale il vostro familiare possa esprimere il grado di dolore o di disagio che prova durante la terapia. Ci si può mettere d'accordo su un segnale della mano, delle dita o un battito delle ciglia. Non importa quale metodo, l'importante è che sia possibile un qualche tipo di scambio, e di dialogo comprensibile per entrambi. Voi potete essere utili perché conoscete meglio di tutti il vostro familiare quindi cercate di conoscere il terapista e fategli capire i disagi fisici e i bisogni emotivi del vostro caro.