Cap. 1.4. Fare i caregiver nell’ictus, una sgradita opportunità di lavoro

Non è un lavoro per cui si presenta la domanda. È probabile che, se state già lavorando, non abbiate bisogno di un altro lavoro, tantomeno di questo. Di solito non avete esperienze precedenti, non conoscete il linguaggio tecnico, non avete gli strumenti adatti per fare questo tipo di lavoro, la paga non compensa i compiti e per di più questa richiesta può venire in un momento della vita in cui non avete l'energia necessaria per svolgere questo tipo di compito. Ci si aspetta però che facciate tutto ciò senza interrompere gli altri lavori con la sicurezza che questo nuovo lavoro durerà per sempre. E come se voi steste percorrendo la strada per raggiungere il bagno di un teatro nella serata di apertura e qualcuno vi dica "Tu! Senti...la star è malata, il conduttore non l'ha ancora annunciato, gli altri attori sono in sciopero e tu sei stato nominato per entrare in scena e assicurare che lo spettacolo vada avanti per altri vent'anni. Se non lo farai, qualcuno morirà!" (o così voi siete portati a credere). Siete diventati "caregiver" e questo ruolo non assomiglia per niente a quello di un genitore, voi non avete avuto nove mesi per prepararvi come accade a un genitore che un tempo è stato un ragazzo o una ragazza e ha visto milioni di genitori all'opera prima di diventarlo lui stesso. Eppure non è una decisione alla quale potete dire di no, come quando vi hanno detto che vostro figlio non poteva entrare negli scout se voi non aveste fatto il capo degli scout. Vostro figlio può giocare a calcio e non essere uno scout. Basta scegliere. Ma nell'ictus non ci sono molte scelte.